Partito Democratico
di Pistoia: un'illusoria unità di facciata
Il Partito Democratico pistoiese si
avvicina alla tornata congressuale.
Congressi e passaggi decisionali assolutamente non partecipati
hanno contraddistinto questo partito negli ultimi anni, ma la batosta
elettorale di giugno (non una sconfitta, una disfatta), cui si sono affiancate
moltissime altre vicende simili in altri comuni, avrebbe dovuto smuovere
qualche coscienza.
Purtroppo non è avvenuto nulla di tutto ciò. Coloro che
"decidono" hanno deciso un'altra volta. Tutti insieme a tagliare
nastri, in ogni situazione, tra un'inaugurazione e l'altra, hanno spartito ogni
singolo posto, fin nel più piccolo e sconosciuto dei circoli, compresi quelli
che non si riuniscono da anni.
Avendo partecipato, pur con alcune varianti, a spettacoli simili
in questi anni, ho provato un grande moto di affetto e comprensione per coloro
che, pur con ritardo, a questa tornata si sono sottratti al gioco: Marco
Frediani, Andrea Massai, Matteo Venturini, solo per fare qualche nome di peso.
La novità relativa di questo autunno 2017 è un'illusoria unità
di facciata, simile a quella che ha portato al finto sostegno unitario al
sindaco uscente Samuele Bertinelli, senza verità, senza discussione, senza
partecipazione, al di là di quello che viene "venduto" nei media.
Una bella fetta di prosciutto sugli occhi di tutti: meglio
fischiettare e far finta di niente: "non è colpa nostra, sono i cittadini
che non hanno capito".
Il tema di fondo, al di là delle persone, (nuove o riciclate) è
da un lato, la fortissima debolezza amministrativa, incapace di una visione
alternativa a quella di un centrodestra pistoiese in apparente grande spolvero
e in perdurante luna di miele con la città, (vedi le mozioni
"etniche" contro i negozi cinesi presentate all'ultimo consiglio
comunale da uno sprovveduto consigliere comunale del Pd), dall'altro la cappa
opaca attraverso la quale si prendono (e si disfano) le decisioni vere nella
città e nel territorio.
La cosa è ancor più grave, di fronte allo sbando del mondo
civico e di sinistra dei comitati cittadini, uscito con le ossa rotte e afono
dalla contraddizioni emerse nell'ultima tornata amministrativa e, dopo tante
aspettative, fuori dal consiglio comunale. Tutto questo proprio quando si
assiste all'opportunistico voltafaccia delle maggioranza al potere sulla
speculazione edilizia nell'area ex Pallavicini, peraltro avvallata da tutto il
Pd e dagli alleati nella passata consiliatura (ha ragione, su questo, Roberto
Bartoli, a proposito lui che fa, torna come figlio prodigo per la seconda
volta?).
Insomma il centrodestra pistoiese ha di fronte un'autostrada in
città, ma "coloro che decidono" nel Pd sono ora ben più concentrati a
non toccare equilibri interni, a reinserirsi nelle liste bloccate
dell'approvando "Rosatellum" e a non perdere posti guadagnati
miracolosamente in un governo regionale prossimo ad un significativo, anche se
dall'eairo non scontato, cambio di equilibrio.
Chi ci perde comunque, sono, alla fin fine, Pistoia e la buona
Politica: chi si perde sono quei militanti, sempre meno perchè stanchi di
essere "scrutatori non votanti", che mettono al servizio di un'idea e
delle persone competenze, tempo e passione.
E che, a giugno, hanno urlato forte, "il re, pardon, il Pd
è nudo!"
Francesco Lauria
Pubblicato su Report Pistoia
http://www.reportpistoia.com/agora/item/52543-partito-democratico-di-pistoia-un-illusoria-unita-di-facciata.html
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