venerdì 14 luglio 2017

Agrabah-Casa di Gello compie cinque anni e si proietta verso il futuro


“Abbiamo deciso di fare un muro di mattoncini utilizzando il nostro laboratorio di ceramica… si, insomma, una specie di muro dei Pink Floyd, mattoni per costruire il futuro”. 

Rossella Nausanti, vicepresidente di Agrabah – Associazione di Genitori per l’autismo – ci strappa un sorriso già all’inizio del colloquio che svolgiamo alla vigilia della grande festa per i cinque anni dell’apertura della “Casa di Gello”, la farm community, inaugurata nel 2012, come percorso di comunità ed integrazione riservato a ragazzi e adulti con autismo, a Pistoia e provincia.

Venerdì 14 luglio è una data speciale: sono già oltre centoventi le persone prenotate per la cena di festa e raccolta fondi dell’associazione che verrà preceduta da un concerto della Banda Barsotti, un originale quartetto musicale composto da un flauto, un oboe, un pianoforte e un batterista e che si esibirà con un repertorio oscillante tra Ennio Morricone e i Beatles.
“Siamo contenti, esordisce Alvaro Gaggioli – Presidente dell’associazione – sentiamo forte l’affetto dei nostri amici, delle nostre famiglie, delle realtà che ci sostengono (l’associazione è nata con un supporto molto significativo della Fondazione Caript), della comunità. Abbiamo passato momenti non semplici, in questi anni, e per noi l’anniversario è un momento di bilancio e di rinnovato entusiasmo”.
Agrabah è una realtà composita, attiva nel territorio pistoiese da quindici anni e che è partita, nel 2002, con il centro per minori di Santomato, tutt’ora operante. A Gello, tra tempi pieni e parziali, lavorano sette operatori e sono ospitati, nelle attività diurne, con alcune turnazioni, circa venticinque persone maggiorenni affette da autismo.
“Quando siamo nati, racconta Nausanti, a Pistoia non c’era nulla per gli adulti affetti da autismo, moltissimi rimanevano chiusi nelle case, in un isolamento devastante per loro e per le loro famiglie. E’ da qui che nasce l’intuizione di Agrabah, un’associazione tra genitori che insieme hanno cercato una risposta comune e che solo successivamente hanno trovato un riscontro dall’istituzioni a partire, ovviamente dalla Regione Toscana e dall’Ausl.”


“Possiamo dire – prosegue Gaggioli – che oltre il 90% delle persone che sono state accolte dalla Casa di Gello con i molteplici laboratori di Farm Community, falegnameria, ceramica, arte del riciclo, musicoterapia, potenziamento cognitivo e di autonomia personale, educazione al movimento, hanno avuto significativi miglioramenti. Ovviamente nella forte eterogeneità che caratterizza le manifestazione di questa, ancora non del tutto conosciuta, malattia”.
Le diagnosi di autismo sono in fortissimo aumento in tutto il mondo, la malattia colpisce, con un incidenza del 75%, prevalentemente soggetti maschili mentre le persone accolte a Gello, provenienti da tutta la provincia di Pistoia e non solo, sono, normalmente, di seria gravità.
I figli di Gaggioli e Nausanti, Dario e Mattia, condividono con gli altri ragazzi e adulti percorsi non sempre semplici, ma il più delle volte entusiasmanti di ricerca di autonomia e condivisione, volti a spezzare l’isolamento e la difficoltà di relazione con gli altri che colpisce le persone affette da autismo.
“Il nostro rapporto con le istituzioni – continua il Presidente di Agrabah – è oggettivamente positivo, siamo riusciti, gradualmente, a instaurare una collaborazione sussidiaria e integrata con Ausl e Società della Salute. Non posso tacere un problema di fondo, strutturale. Anche se diverse attività camminano con le proprie gambe e con i propri finanziamenti, per quel che riguarda le risorse regionali, è come se vivessimo sempre precariamente a progetto. Tutte le convenzioni sono annuali e la costante incertezza, legata anche ai tagli sulle risorse, a volte ci spinge a rinunciare ad alcuni laboratori, per paura di creare aspettative nei ragazzi che potrebbero poi rimanere frustrate. Anche per gli operatori tutto questo è molto pesante, anche se non incide minimamente sulla loro voglia di fare e sulla loro abnegazione che non si ferma solo ad un apporto meramente professionale”.
Ma quali sono le prospettive di Agrabah e in particolare della Casa di Gello?
“Le nostre due sfide più recenti – ci racconta la vicepresidente – sono “l’orto nel paniere” e il progetto Comunità alloggio. L’oro nel paniere è un’attività di farm community che, attraverso processi ecologici e biologici, vuole metterci in contatto con il paese e con la città, proponendo i nostri ortaggi e i prodotti delle nostre serre. I ragazzi vendono direttamente i prodotti da loro coltivati anche attraverso un sistema di ordini e di consegne porta  a porta, a chilometro zero. Il progetto “Comunità Alloggio” è, invece, legato al tema cruciale del “dopo di noi”. Stiamo facendo sperimentare ai nostri ragazzi dei week end residenziali nella Casa di Gello proprio per provare a stimolarli all’autonomia e, nei limiti del possibile, a percorsi di indipendenza. I primi esperimenti, che verranno rafforzati, sono stati molto positivi”.


Le prospettive di Agrabah non si fermano qui.
“Molti di noi – ci confidano Nausanti e Gaggioli – cominciano a sentire il peso degli anni. Abbiamo sempre l’entusiasmo degli inizi e la motivazione fortissima di dare un futuro ai nostri figli. E’ per questo che, sapendo quanto sia ampio il fenomeno dell’autismo nel nostro territorio, siamo molto motivati a cercare nuovi soci, nuove famiglie che entrino nella nostra realtà e vogliano condividere un progetto collettivo anche per uscire dall’isolamento e dalla solitudine”.
Mentre usciamo nella serra le parole fanno spazio alle emozioni, all’orto che cresce ogni anno e che ogni giorno si anima della vitalità, come delle paure, dell’entusiasmo come delle difficoltà dei ragazzi di Agrabah.
C’è il tempo di un’ultima, importante osservazione.
“Vogliamo rompere lo stigma dell’autismo, vogliamo rappresentare un mondo interessante per gli altri, cercare di dare, restituire qualcosa. La cosa più bella che abbiamo capito insieme ai nostri ragazzi e ragazze, agli operatori, a tutti coloro che vivono con noi questa intensa, totalizzante, avventura, è proprio lo stupore consapevole che anche noi possiamo dare. Non ci interessa essere destinatari passivi di sovvenzioni, ma ricostruire quella capacità di relazione, magari speciale, magari più esigente che, a volte, l’autismo potenzialmente può rompere o perlomeno interrompere. Ecco, questo è il senso della nostra festa di domani”.
Buon compleanno Agrabah. C’è davvero ancora molto da “dare”.

Francesco Lauria

Pubblicato su:
http://www.reportpistoia.com/pistoia/item/50039-agrabah-casa-di-gello-compie-cinque-anni-e-si-proietta-verso-il-futuro.html

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