sabato 4 novembre 2017

Un amore bandito: lo spettacolo dei detenuti di Rebibbia a Pistoia con il Ceis

di Francesco Lauria
Pistoia - La compagnia “Stabile Assai” è il più antico gruppo teatrale italiano che opera nelle carceri.
Martedì 7 novembre alle ore 21 sarà a Pistoia, al teatro Manzoni, nell’ambito delle iniziative di Pistoia capitale italiana della cultura.
Lo spettacolo che verrà rappresentato: “Un amore bandito” narra la storia d’amore tra Michelina Di Cesare e Franceschino Guerra, due giovani briganti, morti a soli 24 anni, con particolare riferimento alle loro ultime ore. Attraverso i loro ricordi viene ripercorsa la storia dell’Italia postunitaria.
L’allestimento è realizzato in collaborazione con il Ceis di Pistoia, il Centro di Solidarietà presieduto da Franco Burchietti. (http://reportpistoia.com/pistoia/item/42205-ceis-35-anni-di-lotta-alla-droga-a-pistoia-fragilita-e-solidarieta-sulla-scia-di-suor-gertrude.html)
La storia del brigantaggio è rievocata con attenzione al ruolo delle donne, ai sentimenti di odio e compassione, al ruolo della Chiesa, alla complessità di un mondo in cui sono state commesse atrocità raccontate con l’occhio triste di un capitano piemontese.
“Un amore bandito” racconta la voglia di vivere di uomini e donne della Lucania, della Campania e di tutto il Sud, attraverso uno spettacolo che la compagnia “Stabile Assai” definisce come una “riduzione in chiave di drammaturgia penitenziaria”.
L’evento nasce in occasione del trentacinquesimo anniversario del Ceis di Pistoia, l’associazione, fondata da suor Gertrude, da sempre impegnata nella lotta alle dipendenze e nei percorsi di riabilitazione.
Il legame tra il Ceis e la compagnia “Stabile Assai” nasce - come spiega il Presidente Franco Burchietti - proprio dall’importanza dei laboratori teatrali in tutte le tre comunità dell’associazione: tra i minori, le madri e gli adulti. Il teatro, infatti, - spiega il Presidente del Ceis - ha grandi potenzialità di recupero e di espressività: è per noi davvero importante”.
Molte le storie peculiari degli attori/detenuti, della compagnia “Stabile Assai”: come Salvo Buccafusca, appartenente alla famiglia mafiosa di Pippo Calò, poi laureatosi in sociologia in carcere e oggi imprenditore edile, Francesco Rallo, detenuto ergastolano appartenente al clan mafioso di Partanna, Cosimo Rega detenuto ergastolano, noto per aver vinto con la regia dei Fratelli Taviani l’orso d’oro di Berlino nel 2012 (era il Cassio di “Cesare deve morire”), Giovanni Arcuri (il Cesare dell’omonima opera teatrale), noto narcotrafficante ed oggi imprenditore, sono tra i protagonisti dell’opera. Da evidenziare, la partecipazione di Rocco Duca, unico agente penitenziario in Italia a recitare con i detenuti.
La scrittura drammaturgica è affidata ad Antonio Turco, il fondatore (nel lontano 1982) della Compagnia, funzionario pedagogico della Casa di reclusione di Rebibbia e della teatro terapeuta Patrizia Spagnoli.
Ma che cos’è e cosa rappresenta la compagnia “Stabile Assai”?
Nata nella Casa di Reclusione Rebibbia di Roma è, come detto, il più antico gruppo teatrale operante all’interno del contesto penitenziario italiano: il suo esordio, come detto, risale al luglio 1982.
La compagnia si è caratterizzata per la stesura di testi del tutto inediti, dedicati ai grandi temi dell’emarginazione, come l’ergastolo (“Fine pena mai”), la follia (“Nella testa un campanello”), la questione meridionale (“Carmine Crocco”), l’integrazione interetnica (“Nessun fiore a Bamako”).
Una realtà, quella che si esibirà al Teatro Manzoni a Pistoia martedì prossimo, che è anche stata insignita della medaglia del Capo dello Stato per la valenza sociale della sua attività artistica.
Per informazioni e prenotazioni sullo spettacolo: segreteria Ceis: 0573368701 segreteria@ceispt.org oppure presso la biglietteria del Teatro Manzoni.
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